Auto, tecnologia e mestieri che scompaiono

Ieri sono andato a trovare un carissimo amico di 90 anni che ha fatto per tutta la vita l'elettrauto. Ci sono andato con un nipote il quale mi ha rivelato che tutta la famiglia era nel settore dell'autoriparazione: questo zio a cui abbiam ofatto visita col fratello e il papà erano elettrauto, il papà del mio amico meccanico auto moto e un altro zio......udite udite ....riparava batterie!!!!! Tutti nella zona centralissima del castello del Buonconsiglio, alle porte di Trento. Nella fattispecie il mio amico vive nella casa dove viveva lo zio riparatore di batterie e mi ha detto che quando ha ristrutturato casa, dopo anni dalla dipartita dello zio , ha trovato in garage qualche quintale di pezzi per riparare le batterie. Lo stagno e il piombo li ha rivenduti realizzando una certa cifra, gli sono rimasti invece alcuni involucri in bachelite!!!!! Me li ha mostrati e vista la mia meraviglia me ne ha donato uno della Magneti Marelli!!!! all'epoca le batterie avevano l'involucro esterno, il pacco di lamelle, l'elettrolita e un tappo legamo con bitume.....capitava che si dovesse intervenire su elementi o involucro e lo zio lo faceva ....fino all'avvento delle usa e getta

Un tempo c'era chi ricostruiva batterie o le riparava, per il semplice motivo che conveniva rispetto a comperarne una nuova. Oggi la situazione costi si è invertita. Tutto qui. Di qui la fine del mestiere, di questo come di altri.

Sì questo è chiaro....però forse vale la pena ricordarlo per chi non lo ha mai saputo

Bella testimonianza.
Fino all'avvento delle batterie con involucro in plastica anche a Bologna c'era chi le revisionava.
Nel 1996, quando ho trovato la 1100H, ferma dal 1969, aveva una batteria Magneti Marelli con involucro in bachelite e un artigiano me l'ha revisionata. Ha funzionato per oltre dieci anni, poi sono andato a cercare il Sig. Mario, del quale non ho mai saputo il cognome, ma al suo posto c'era un "compro oro".

La bachelite è una materia plastica, come lo è il polipropilene di cui sono fatti gli involucri oggi. La differenza è che la bachelite è un termoindurente, il polipropilene un termoplastico semicristallino stampabile a iniezione. Ed è anche riciclabile, mentre la bachelite non lo è. In più resiste meglio della bachelite agli urti.

Grazie ad Opera18 per l'opportuno chiarimento.

Per il restauro di mezzi militari a volte è richiesta la presenza di accumulatori specifici o per dimensioni o voltaggio (6v). Naturalmente neri. So che a Milano c'è qualcuno che fa questo lavoro.

Sì, come dice Opera18 la bachelite deriva dalla formaldeide ed è un termoindurente anche piuttosto fragile. Non c'è dubbio che i prodotti sintetici odierni usati per l'involucro siano migliori.......il dubbio sorge sulla non riparabilità e la scarsa durata. Ormai è inusuale trovare una batteria che dura più di 4 anni

Bellissima testimonianza. Ormai ci sono dei mestieri che stanno scomparendo.

Ormai il « savoir-faire » umano è stato sostituito dai robot, dalla automazione industriale ad oltranza....

Oggi giorno, nulla dura ad eternam, figuriamoci le batterie ....

E' un po' come il mestiere di radiatorista applicato alle auto è praticamente scomparso, sopravvivono alcune realtà grazie alle applicazioni su mezzi speciali e di conseguenza si occupano anche di radiatori su mezzi d'epoca.