guidatori VIRTUOSI
La patente (immacolata) di Pietro:
«I miei novant’anni senza multe»
Ma gli automobilisti anziani sono quelli più a rischio
Fa ancora migliaia di chilometri sulla 127. L’Aci Milano gli ha consegnato il premio di «veterano del volante», riservato a chi guida da più di 40 anni e non si è mai visto togliere la licenza e non ha causato incidenti con danni a persone
«Mai una multa, un semaforo passato col rosso, niente di niente». Così da sette decenni, quasi otto. Pietro Del Vecchio, 92 anni, è orgoglioso della sua patente. Immacolata ma soprattutto storica. Per questo l’Automobile club di Milano gli ha appena consegnato il premio di «veterano del volante», riservato a chi guida da più di 40 anni e non si è mai visto togliere o sospendere la licenza e non ha causato incidenti con danni a persone. Con lui sul palco altri esperti guidatori dai capelli bianchi (quasi tutti uomini, solo una manciata di donne). Del Vecchio, 92enne pugliese adottato da Sesto San Giovanni, li ha battuti tutti però per la «lunga distanza». La data di rilascio del suo documento è il 1943. «A Bari l’ho ottenuto nel 1939 — ci tiene a sottolineare — ma non c’erano casellari all’epoca a causa della guerra».
Sempre in viaggio, dalla Puglia a Sesto
Il rapporto dell’autista con i motori è decisamente solido. Originario di Terlizzi (paese in provincia di Bari), ha iniziato a lavorare come meccanico nelle officine del paese. Nel 1962 il trasferimento nel Nord Italia, alla ricerca di un lavoro che potesse permettergli di mantenere dignitosamente la grande famiglia composta da nove persone. Poi ha continuato come autista, su e giù per l’Italia in tutte le condizioni, senza mai permettersi un errore. «Tengo le strade in tasca» ama ripetere. Ma guidare è per lui una passione, non solo un mestiere ormai abbandonato per entrare nell’età della pensione. Tutti gli anni, a bordo della sua 127 rossa, ritorna due volte al paese natale. Anche ora che il traguardo dei cento è vicino. «Nessuno ci crede, ma io tengo sempre le ricevute dell’autostrada come prova — dice orgoglioso —. Anche l’ingegnere della scuola guida quasi si metteva le mani nei capelli . Sono dieci, undici ore di viaggio, dipende. Le faccio tutte da solo: era così anche quando c’era ancora mia moglie».
L’«uccel di bosco» al volante di una Fiat
Il segreto dell’automobile comprata negli anni Ottanta, svela, è il motore, ma anche mani che se ne prendono cura. «L’ho sistemato io da solo: per questo funziona bene». Una volta arrivato nella «sua» Terlizzi, gira per tutto il Sud Italia. «Ho calcolato che percorro circa 16mila chilometri ogni anno, sono un uccel di bosco. Arrivo fino a Cosenza, Reggio Calabria, Potenza, Matera. Solo una volta mi è capitato di dover chiedere aiuto: ero rimasto bloccato con le ruote dentro a un torrente». Per il compleanno delle 90 candeline le figlie gli hanno anche creato una torta speciale, con una 127 di cioccolato a ricordare il legame speciale con la quattroruote. Il 2017 però non l’ha ancora visto al volante verso la Puglia, a causa di una forte bronchite che lo tiene chiuso in casa da novembre scorso. Del Vecchio è coriaceo e dice che non si arrende, basta avere ancora un po’ di pazienza. «La macchina piange, la sento. Vuole andare ma deve aspettare. E poi non parte se non salgo io, riconosce l’autista». I bagagli sono pronti, il pieno è fatto e le chiavi già nel cruscotto.
La festa a sorpresa pronta in famiglia
Intanto, la famiglia prepara a Sesto San Giovanni la festa per i 93 anni, che Pietro compirà a fine mese. «stanno organizzando qualcosa», immagina. «Sarà una sorpresa ma non mi anticipano niente». La 127 rossa può attendere qualche giorno in più.
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_giugno_18/patente-pietro-del-vecchio-guidatore-premiato-aci-novanta-anni-senza-multe-280f0c72-538b-11e7-8a99-4abe2a560c36.shtml
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