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Nuova Lancia Delta HF Integrale, il Deltone presentato il 10 aprile La Lancia Delta HF Integrale sta per rinascere ed il suo nome, per ovvie questioni legali, si trasforma in Evoluzione GT.
Rinascere per provare a splendere come in passato, negli anni d’oro in cui il tuo nome era venerato alla stregua di quello delle più note divinità. E’ quanto potrebbe accadere alla Lancia Delta HF, il mitico Deltone, riprodotto in chiave moderna da Angelo Granata, Enrico Cerfeda e Luigi Renna, tre appassionati di auto che sono finalmente riusciti a coronare il proprio sogno, e quello di molti amanti delle 4 ruote.
Per ovvi motivi di natura legale, la vettura non potrà tuttavia recare il nome DELTA HF, per cui i responsabili del progetto hanno optato per EVOLUZIONE GT. La Evoluzione GT ha un sistema di propulsione ibrido: al motore da 300 cavalli si abbinano motori elettrici a magneti permanenti da 100 CV l’uno, con 800 Nm di coppia. La trazione è integrale è l’iniezione (non l’alimentazione) diretta è a idrogeno. 9
Il telaio dovrebbe essere monoscocca in fibra di carbonio, con freni anteriori con dischi di 380 mm x 32 a sei pistoni e posteriori con dischi di 280 mm x 28 a quattro pistoni. I cerchi sono in lega leggera e misurano 19 pollici. La presentazione ufficiale è dietro l’angolo, essendo prevista per il 10 aprile.
A me non piace il fatto che non ci sia una vera trazione integrale ma un motore a benzina a trazione anteriore e due motori elettrici sulle ruote posteriori. Per il resto il lavoro di questi ragazzi va riconosciuto e apprezzato, anche se ha ben poco di Delta Integrale.
Tra pochi giorni, questa special realizzata sulla base della Delta Integrale, sarà presentata a Grand Basel 2018.
STILE INCONFONDIBILE - Poche automobili sono rimaste nei cuori degli appassionati di motori come la Lancia Delta Integrale, che deve la sua fama alla straordinaria sequenza di successi nelle gare di rally con 6 titoli mondiali consecutivi dal 1987 al 1992. La gloriosa eredità di quel modello viene ripresa dal piccolo costruttore italiano Automobili Amos, fondato dal pilota e collezionista Eugenio Amos, che presenterà alla rassegna Grand Basel di Basilea (6-9 settembre) una riedizione dell'auto, chiamata Integrale Speciale, molto simile alla Delta originale, ma con una serie di particolari interni ed esterni del tutto nuovi: sono più di 1000, stando a quanto anticipato dalla Amos.
A TRE PORTE - La base di partenza per la realizzazione della Amos Integrale Speciale dovrebbe essere la Delta Integrale originale, sulla quale sono stati effettuarti numerosi interventi. La carrozzeria è stata rivista utilizzando come materiale l'alluminio, ma riprende i tagli netti della Integrale Evoluzione, con le sue carreggiate più larghe, archi passaruota maggiorati e minigonne pronunciate. Cambia anche il numero delle portiere, che a giudicare dai disegni di anticipazione saranno 3 e non 5 come sulla Lancia. La Integrale Speciale sarà costruita a mano in piccolissima serie, tanto è vero che la Automobili Amos stima quattro mesi di lavoro per realizzarne una. Il prezzo si annuncia elevato, ma ne sapremo di più dopo la presentazione.
Rama, non è questione che ci vorrebbe un'idea nuova!! No!!! Quella non è la nuova Delta Integrale da produrre in serie. Quella è la riedizione rivista della stessa Delta integrale di tanti anni fa, per forza è uguale.
Definire la Futurista come una Lancia Delta due punto zero sarebbe riduttivo. La Automobili Amos, guidata da Eugenio Amos, è andata ben oltre dal fare una semplice riedizione di un mito, realizzando una sorta di restomod che ha unito soluzioni tecniche moderne alle iconiche forme dalla Integrale di Chivasso. Del Deltone originale è rimasto però lo spirito, fatto di grinta e passione, che ha guidato il team di progettisti e di artigiani che hanno realizzato questo gioiello quasi totalmente in Italia. Fibra di carbonio, pannelli d'alluminio battuti a mano, sellerie d'Alcantara d'ispirazione racing e dettagli esclusivi caratterizzeranno tutti i 20 esemplari che saranno proposti ai clienti a prezzo di circa 300 mila euro: un ulteriore modello rimarrà nel garage di Eugenio Amos ma nessuno avrà il privilegio di avere l'esemplare numero uno. Tutte le Futurista, infatti, non saranno numerate ma verranno battezzate con un nome.
La Lancia Delta Futurista raccontata da Eugenio Amos
Forme classiche, materiali moderni. La tre porte è stata svelata in occasione del Grand Basel, a fianco di vetture come l'auto di Gio Ponti e la Ferrari 250 GT SWB di Enzo Ferrari oltre a modelli proiettati verso il futuro, come la tanto attesa quanto misteriosa première della Tesla. La nuova carrozzeria della sportiva, in tinta Verde Brinzio (ispirato all'omonimo paese a pochi chilometri da Varese), dispone di cofano, minigonne, parafanghi, calandra e paraurti interamente realizzati di fibra di carbonio. Lo stesso materiale viene impiegato anche dall'alettone e dal portellone, contrariamente al nuovo pannello d'alluminio battuto a mano che copre la zona posteriore dell'auto eliminando due portiere. Pur mantenendo l'impostazione con quattro fari tondi della Delta originale, la Futurista evolve anche i gruppi ottici, proponendo un sistema d'illuminazione moderno.
330 CV per 1.250 kg. Automobili Amos ha ripreso i progetti della Delta Integrale Gruppo A, dominatrice del Mondiale rally a cavallo tra gli anni '80 e '90, sviluppando dei rinforzi per la scocca, una roll-cage e nuove componenti per l'assetto che, a differenza del modello originale, dispone di sospensioni a doppio quadrilatero realizzate d'alluminio. Gli ammortizzatori Bilstein a controllo elettronico sono, insieme al sistema d'apertura keyless, l'unico vezzo tecnologico presente sulla sportiva: si controllano con un'app e permettono differenti regolazioni per adattare l'auto alle condizioni stradali. Immancabilmente anche il motore, con finiture di fibra di carbonio, è stato totalmente aggiornato con una centralina motore specifica derivata dal mondo delle competizioni e abbinata a un kit di potenziamento realizzato dalla Autotecnica. Tra le modifiche, servite per innalzare la potenza fino a 330 CV, si segnala la presenza di un impianto di scarico sportivo, di un intercooler maggiorato e di nuovi radiatori acqua e olio. Il cambio è rimasto quello della Delta Integrale, debitamente rinforzato e aggiornato: allo stesso trattamento sono stati sottoposti anche i differenziali e l'albero di trasmissione. I cerchi d'alluminio montano pneumatici Pirelli P Zero Trofeo R: il peso della vettura si attesta sui 1.250 kg.
Carbonio e Alcantara. Anche gli interni dell'icona degli anni '80 sono stati totalmente ricostruiti: la plancia è rimasta quella di sempre ma è stata aggiornata con nuovi tasti e con indicatori specifici. Alcuni inserti di fibra di carbonio sul cruscotto, sul tunnel centrale e sui fianchetti delle portiere sottolineano l'indole sportiva della Futurista, così come i sedili Recaro con schiume personalizzate rivestiti, come quasi tutto l'abitacolo, d'Alcantara. Le sedute posteriori sono rimaste quelle della Delta originale, debitamente modificate, mentre tutti i rivestimenti dei montanti e del cielo sono stati realizzati su misura. Il volante, infine, non dispone di un devioluci: sulle razze sono presenti i tasti per gli indicatori di svolta e per gli abbaglianti, azionabili tramite il pulsante "levati", mentre i controlli dei gruppi ottici e dei tergicristalli sono integrati sulla nuova pulsantiera ricavata al centro della plancia, dove un tempo trovava posto l'autoradio, ora posizionata più in basso, poco sopra ai comandi del nuovo climatizzatore.
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