Chi naja non prova libertà non apprezza

Così era scritto sopra la porta carraia dove montavamo di guardia nelle fredde notti d'inverno nel lontano autunno 1997! Ed in effetti è stata una grande scuola....il dover restare confinati in uno spazio ristretto con altre persone che all'inizio non conosci, non poter fare quello che vuoi...uscire e rientrare ......mi ricordo la gioia durante la prima licenza di potersi svegliare a casa all'ora desiderata senza dover fare i conti con altre 100 persone per usare un lavandino.....La branda , l'armadietto a due ante diventavano dei tesori dove poter tenere tutte le cose indispensabili, un cambio, il necessario per la toilette, qualche farmaco, fotografie.....
Un pò quello che sta succedendo in questi giorni a casa. Uscite limitate e solo per lavorare, il piacere di riscoprire tante cose dentro casa ....riprendere cose che si erano tralasciate da mesi. Se non fosse per l'angoscia di questo virus...di potersi infettare .....non sapere come può andare a finire ci sarebbe anche qualche aspetto positivo. Certo ...la libertà di poter andare dove si vuole , poter andare a comprare qualcosa , a fare due passi , mangiare fuori ....sono tutte cose che ti mancano.

La naja molto spesso riusciva a rompere l'invisibile ma robusto cordone ombelicale che legava uomini in erba al sicuro nido degli affetti più cari.

Ti prendeva dal comodo letto rifatto da mammà (con l'accento sulla a) e ti proiettava in camerate piene di sconosciuti con i quali eri costretto a condividere i momenti tranquilli della giornata.

Sì quelli tranquilli, perchè prima c'erano: la sveglia all'alba, l'alzabandiera, le marce, i campi, le attività, un rancio schifoso, le guardie, i nonni, le code per telefonare con il sacchetto dei gettoni ecc.ecc.ecc.

Questa "licenza" forzata non è poi così male...

Karme, punto per i ricordi che hai messo in moto stasera.

Mi ricordo che il mio armadietto era il più fornito di tutti.......avevo anche degli attrezzi e perfino le catene di ricambio per aggiustare le sedute dell'aula dove seguivamo le lezioni.....mi direte "perchè?" : perchè se si rompeva la catenella cadevi per terra e l'ufficiale in aula ti cambiava di posto e perdevi il tuo giro !!!!!


I miei commilitoni lo chiamavano "Il bazar" ....c'era sempre qualsiasi cosa: un lucchetto, un'aspirina, le cuffiette, gli evidenziatori etc etc Era talmente famoso il mio armadietto che mi ci hanno anche immortalato .......ricordo che un giorno dietro all'armadietto dell'ultimo della camerata abbiamo scoperto una porta!!!!!! Chiusa a chiave con un lucchetto!!! Un nostro amico risuci ad aprirlo e sorpresa!!!!!!! C itrovammo in un'altra ala della caserma chiusa per motivi di sicurezza.....il pavimento stava crollando al centro (sembrava un imbuto) ma ai lati c'erano impolverati gli armadietti di chissà quanti anni fa.......identici ai nostri !!!! Li abbiamo saccheggiati degli scaffali che mancavano ai nostri, gli specchi, le grucce per appendere gli abiti........

E per i non addetti ......ecco l'immancabile "cubo"!!!!!!!!! Per non disfarlo dopo le ore di servizio si dormiva così...
Ogni piccola cosa diventava un tesoro.....il coltellino victorinox (anche se avevamo quello d'ordinanza ...ma si usava più che altro per sbucciare la frutta) , la radiolina, i primi telefonini ....ma c'era comunque la cabina a scheda, qualcosa da leggere , magari uno snack per la merenda .......si faceva tesoro di ogni piccola cosa. Dopo il mio corso quella caserma è stata definitivamente chiusa ....e mi sono portato a casa le catenelle delle sedute dell'aula Muricchio!!!
MI ricordo che in uno dei primi servizi la mia squadra fu chiamata a ripulire un magazzino vestizione da casse, scatole e indumenti non utilizzati. Lavorammo tutto il giorno...ne lpomeriggio trovammo in una cassa delle giacche drop di misure improponibili tipo 36 che venivano buttate via . Con il victorinox ci siamo presi tutti i bottoni dorati da tenere di scorta per le nostre e poi spartiti a fine giornata e riposti con ago e filo nei portasaponette che ci fornivano

Ultima modifica di karme70 il Dom Apr 05, 2020 9:06 pm - modificato 1 volta.

Che armadietti da fighetti...

Nel 1988 erano di ferro, brutti come la morte e sporchi come la......, vabbè avete capito.

Credo che non fossero tanto più nuovi di quelli in ferro......avevano almeno 30 anni e poi ti spiego perchè.....ma al nostro corso in effetti avevamo degli armadietti di una certa classe

Il Muro di Berlino era ancora su ed il mondo non era ancora così globale, internet non esisteva e Gioia del Colle era tremendamente lontana da Ferrara.

Ogni 40-50 giorni fiutavo l'aria della mia amata Emilia Romagna, quando il treno passava da Cattolica già mi sentivo a casa.

Karme accidenti a te(in senso buono ), che cosa mi hai fatto venire in mente stasera....

Gioia del colle ......aeronautica

Un paio di mesi fa abbiamo fatto un pranzo di ricordi con spider

Ma karme, il pizzetto ce l'hai dalla nascita.
Riguardo alla naja non ne so nulla.

Forse rama è riuscito a farsi scartare (astuzia sopraffina?...insufficienza toracica?...raccomandazioni?....figlio ultimo di tre fratelli??? numero eccessivo di reclute?? ) e la naja non l'ha fatta! Perché vecchiotto lo è e ai suoi tempi la naja la scampavano queste categorie di persone. Come sentivo raccontare da mio zio.

rama ha scritto:

Ma karme, il pizzetto ce l'hai dalla nascita.
Riguardo alla naja non ne so nulla.

Ce l'ho dal 1993......e sono stato uno degli unici 2 a cui lo hanno fatto tenere nel periodo del corso ufficiali....l'altro era un collega di Torino...perchè giudicato "idoneo"  Ovvio che poi l'invio fu per reparti alpini per entrambi Credo che Rama fosse già fondamentale per il lavoro in azienda di famiglia e quindi giustamente esonerato

Opera18 ha scritto:

Forse rama è riuscito a farsi scartare (astuzia sopraffina?...insufficienza toracica?...raccomandazioni?....figlio ultimo di tre fratelli??? numero eccessivo di reclute?? ) e la naja non l'ha fatta! Perché vecchiotto lo è e ai suoi tempi la naja la scampavano queste categorie di persone. Come sentivo raccontare da mio zio.

Nulla di tutto ciò. Dalla nascita ho avuto un problema al braccio destro, con molte difficoltà motorie. Nel 1969 al Rizzoli di Bologna mi hanno applicato una piastra d'argento con 4 viti e un nervo. Ho ripreso la mobilità al 70 %, ma dopo 3 giorni di ospedale militare a Udine hanno ritenuto di esonerarmi, quindi niente alpino. Spero aver risposto alle domande.

Io penso che sia stato un grande insegnamento...parlo per me ovviamente....ed in questi giorni faccio un pò di analogie. Mia moglie che per ovvie ragioni non ha fatto il servizio militare vive la cosa con una certa angoscia ......a me invece ricorda un pò quel periodo .....e ci faccio l'abitudine. Ricordo commilitoni che avevano grosse difficoltà in caserma....anch'io i primi 10 giorni ho fatto fatica ...mi stavo alienando...poi è venuto un carissimo amico di Pesaro e mi ha detto "cosa c'è ....perchè stai male ....ma non devi prenderla così......qui è tutto un bel gioco ....vivi underground!!!!" .....lì improvvisamente è cambiato il mio modo di vedere ed è diventato veramente un gioco....lo ricordo ancora con affetto

Io non posso dire nulla, visto che, ovviamente, la naja non l'ho fatta. Mi dispiace per rama, non sapevo di quel problema. Però mio fratello da, sottotenente, diceva di non essersela passata male a Roma Cecchignola.

Dipende da come si prendeva......bisognava avere l'atteggiamento underground!!!

Cari amici mi avete fatto ritornare indietro al 1977/78 quando iniziai la naja a Salerno, poi a Roma allo Stato Maggiore vicino la stazione Termini ed infine gli ultimi sei mesi al distretto di Forlì. Sebbene allora sia stato un privilegiato rispetto a tanti altri, io direi molto meglio questo periodo di domicilio forzato che quello della naja.

Dico una cosa dal punto di vista femminile: la naja insegnava ai signori maschi a lavare un pavimento, a rifare un letto, a pulire un cesso, ad attaccare un bottone, a tenere in ordine le proprie cose e l'ambiente in cui vivevano. Insomma, ad avere un minimo di decoro personale e di disciplina. Tutte cose utili prima di tutto alla società, poi anche a noi mogli che non solo dobbiamo lavorare tanto quanto i nostri mariti, ma anche pensare alla casa mentre loro si danno ai propri hobby.  E un minimo di aiuto dai signori uomini sarebbe più che gradito. Oggi i "fighetti" dei nostri ragazzi, tutti leccati e col gel (un tempo sarebbero stati presi a calci in caserma, e giustamente!!), non sanno neppure riordinare la propria stanza da letto. Forse erano queste le cose che tanto davano fastidio a molti attuali ex "najoni".

Sì, la sensazione che si provava era quella della comunità autogestita. Purtroppo dal corso successivo al mio cominciarono i piani di "decentramento" dei servizi ......cioè appaltavano spesso in modo antieconomico pulizie e servizi a società esterne!!!!! Oviamente sempre per rispettare tutta una serie di norme antiinfortunistiche e di vario genere. Noi ci arrangiavamo a fare tutto!!!! Persino il giardinaggio della caserma, pulizie quotidiane delle camerate, dei bagni, servizio di NCC comprensivo di preparazione dei cibi e loro distribuzione, lavaggio di stoviglie e di tutto il necesario per la cucina....questo intercalato a lezioni, sedute di addestramento formale, tiro etc etc

Dipende in che stato di maturità hai.. Ci sono andato a 23 anni dopo anni di studi a vivere solo, farsi da mangiare, pulire, lavare, stirare, fare tirocini all'estero ecc l'ho vissuto come una regressione, particolarmente il primo mese commandati da caporali di 18 anni che ti facevano pulire bagni e cessi senza prodotti, usando il solito secchio di acqua sporca ecc. Chi aveva 18 anni e usciva per la prima volta di casa, non ci credeva quando parlavamo della necessità di usare detergenti...

A volte la nostalgia ci fà imbellire i ricordi. Buoni momenti ci sono stati senz'altro, pero' non mi sembra di avere portato alla nazione un granché e mi sono annoiato parecchio, una quarantenna che fortunatamente era stata ridotta a 10 mesi all'epoca.
Diciamo che era il 50esimo della liberazione dell'est della Francia e abbiamo girato tutti i paesini a fare sfilate, negli occhi degli anziani vedevi l'emozione e terro' questo come ricordo.

Comunque mi ricordo di averlo preso con filosofia e ho lasciato i nervi abbastanza tranquilli.

POi per il resto, c'era lavoro per 1 giorno alla settimana,ho fatto innumerevoli partite di solitario su windows 3.11 e preso qualche chilo.... oltre a fare il caffè al commandamento e prendermi 500 franchi al mese...

Io ricorderò sempre la giornata del 4 novembre.....era il giorno della parata delle Forze Armate ma dato che un certo numero di noi era stato ricoverato in infermeria per una forma influenzale venimmo esonerati dalla parata. L'idea era di "punirci" fecendoci fare i lavori di giardinaggio della caserma (notare ....era subito sopra i giardini di Boboli a Firenze) .....ma l'interpretazione fu totalmente diversa. Eravamo forse 8 persone e ci siamo messei di buona lena a pulire le aiuole, tgliere il fogliame, curare i rosai .......mi ricordo una giornata bellissima di sole di un tiepido novembre passata all'aperto come fossimo giardinieri!!!! Il risultato bellissimo e ci guadagnammo anche i complimenti del comandante per come avevamo ridato smalto a quello splendido giardino abbandonato. Mentre si lavorava si parlava di tutto ....si rideva si scherzava.....Non ricordo una giornata brutta .....forse noiose le giornate di ricovero in infermeria ma per il resto tutto bello. Il resto dell'anno poi l'ho passato a fare il mio lavoro praticamente quindi quasi tutto normale