[da "Il sole 24 ore"]
Geely, il primo gruppo automobilistico privato cinese, comprerà da Ford la Volvo per 1,8 miliardi di dollari. L'annuncio ufficiale giunge da Goteborg, in Svezia , e suggella, dopo due anni di trattative, il più importante acquisto oltremare del gigante asiatico nel settore auto.
«L'intesa rappresenta una pietra miliare nella storia di Geely» ha detto il presidente Li Shufu a una conferenza stampa. Ford, da parte sua, ha sottolineato che l'accordo, che verrà concluso nel terzo trimestre, porterà alla società americana liquidità notevolmente inferiore all'1,8 miliardi del valore del takeover per via di aggiustamenti da effettuare su deficit pensionistici, debito e capitale operativo.
Nel 1999 Ford aveva pagato 6,45 miliardi di dollari per acquisire Volvo quando venne separata dal gruppo produttore di camion. Allora la società era in profitto ma negli anni il declino ha portato alla perdita di quote di mercato e ridotto la produzione. Volvo ha venduto 334mila veicoli l'anno scorso, l'11% in meno che nel 2008 e il 27% in meno rispetto al suo picco di 458mila registrato nel 2007. La concorrente Bmw nel 2009 ha venduto 1,3 milioni di auto.
Il takeover permette a Pechino, dopo anni di inutili tentativi, di entrare da protagonista nel mercato occidentale dell'auto con l'obiettivo, come ha detto il presidente di Geely, Li, di «fare della Cina la seconda casa di Volvo».
La società cinese progetta infatti di aprire una nuova fabbrica a Pechino che dovrebbe produrre 300mila autovetture all'anno. Promette anche di mantenere le attività di ricerca, il quartier generale e la produzione in Svezia; resteranno in funzione anche i due impianti svedesi e quello belga. Nuovo impulso alle vendite arriverà dalla decisione del governo cinese di sostituire con marchi domestici le Audi A6 (Volkswagen) come auto blu e in generale dal mercato domestico cinese in forte boom. Le vendite di auto, l'anno scorso, sono aumentate in Cina del 46% al livello record di 13,6 milioni di unità. Obiettivo di Geely: raddoppiare le vendite di Volvo a 600mila unità entro il 2015.
Ford ha invece intenzione di continuare la sua strategia "One Ford", ovvero di concentrare gli sforzi sul suo marchio core, come ha ribadito il direttore finanziario Lewis Booth, a Goteborg per chiudere l'intesa con i cinesi. La cessione di Volvo segue infatti la vendita degli altri marchi storici, Land Rover passato all'indiana Tata per 2,3 miliardi di dollari nel 2008 e Aston Martin venduto a un consorzio del Kuwait nel 2007.
Roba da far accapponare la pelle.
Dove andremo a finire?
Geely, il primo gruppo automobilistico privato cinese, comprerà da Ford la Volvo per 1,8 miliardi di dollari. L'annuncio ufficiale giunge da Goteborg, in Svezia , e suggella, dopo due anni di trattative, il più importante acquisto oltremare del gigante asiatico nel settore auto.
«L'intesa rappresenta una pietra miliare nella storia di Geely» ha detto il presidente Li Shufu a una conferenza stampa. Ford, da parte sua, ha sottolineato che l'accordo, che verrà concluso nel terzo trimestre, porterà alla società americana liquidità notevolmente inferiore all'1,8 miliardi del valore del takeover per via di aggiustamenti da effettuare su deficit pensionistici, debito e capitale operativo.
Nel 1999 Ford aveva pagato 6,45 miliardi di dollari per acquisire Volvo quando venne separata dal gruppo produttore di camion. Allora la società era in profitto ma negli anni il declino ha portato alla perdita di quote di mercato e ridotto la produzione. Volvo ha venduto 334mila veicoli l'anno scorso, l'11% in meno che nel 2008 e il 27% in meno rispetto al suo picco di 458mila registrato nel 2007. La concorrente Bmw nel 2009 ha venduto 1,3 milioni di auto.
Il takeover permette a Pechino, dopo anni di inutili tentativi, di entrare da protagonista nel mercato occidentale dell'auto con l'obiettivo, come ha detto il presidente di Geely, Li, di «fare della Cina la seconda casa di Volvo».
La società cinese progetta infatti di aprire una nuova fabbrica a Pechino che dovrebbe produrre 300mila autovetture all'anno. Promette anche di mantenere le attività di ricerca, il quartier generale e la produzione in Svezia; resteranno in funzione anche i due impianti svedesi e quello belga. Nuovo impulso alle vendite arriverà dalla decisione del governo cinese di sostituire con marchi domestici le Audi A6 (Volkswagen) come auto blu e in generale dal mercato domestico cinese in forte boom. Le vendite di auto, l'anno scorso, sono aumentate in Cina del 46% al livello record di 13,6 milioni di unità. Obiettivo di Geely: raddoppiare le vendite di Volvo a 600mila unità entro il 2015.
Ford ha invece intenzione di continuare la sua strategia "One Ford", ovvero di concentrare gli sforzi sul suo marchio core, come ha ribadito il direttore finanziario Lewis Booth, a Goteborg per chiudere l'intesa con i cinesi. La cessione di Volvo segue infatti la vendita degli altri marchi storici, Land Rover passato all'indiana Tata per 2,3 miliardi di dollari nel 2008 e Aston Martin venduto a un consorzio del Kuwait nel 2007.
Roba da far accapponare la pelle.
Dove andremo a finire?