Buoni frutti???

andre ha scritto:

C'è di peggio per cui innervosirsi dai Orny! è solo un'indicazione commerciale per individuare una simil categoria...

Orny60 ha scritto:

andre ha scritto:

C'è di peggio per cui innervosirsi dai Orny! è solo un'indicazione commerciale per individuare una simil categoria...

Si, ma quello che mi secca è che le berline "premium" debbano essere tutte tedesche. Senza merito alcuno, perché anche l'affidabilità teutonica è andata "a ramengo". È una questione di immagine e basta.

Fiat Panda Cross
ARIE DA OFF-ROAD PER GINEVRA 2014



Arriva al Salone di Ginevra 2014 una nuova versione della Fiat Panda, basata sul modello 4x4 e da noi anticipata grazie ad alcune foto spia pubblicate alla fine di novembre. La piccola a trazione integrale assume la denominazione Cross e mantiene la tecnica del modello d'origine, con trazione sulle quattro ruote "on demand" e differenziale autobloccante elettronico.

Guarda la galleria fotografica della Fiat Panda Cross

Tre modalità di funzionamento per la trazione integrale. Sulla Panda Cross si possono scegliere tre diverse modalità di impiego della trazione integrale: il sistema Terrain Control permette di scegliere fra "Auto" (che ripartisce la coppia fra i due assali in maniera completamente automatica, sulla base delle condizioni d'aderenza), "Lock" (integrale permanente, con frenata delle ruote che perdono aderenza e spostamento della coppia dove c'è più grip) e "Hill Descent" (per le discese e i percorsi particolarmente sconnessi).

Vuoi visitare il Salone di Ginevra con Quattroruote? Ecco come

Paraurti "cattivi". L'estetica della nuova Panda Cross è immediatamente riconoscibile rispetto a quella della 4x4, prima di tutto per il nuovo paraurti con la vistosa sezione in titanio satinato (con fori a forma di "squircle"), che ingloba i ganci traino in tinta rossa. Inedito anche il look dei gruppi ottici, con nuovi punti luminosi a Led, e quello di passaruota e fiancata, con la grossa fascia protettiva che riprende (così come le barre portatutto) la finitura del paraurti e la dicitura "Cross".

Nuovo il look dei gruppi ottici posteriori. I cerchi in lega da 15" sono caratterizzati da un design a cinque razze brunite, mentre il posteriore riprende nel paraurti la finitura dell'elemento anteriore e mette in mostra una inedita parte in plastica opaca in cui sono sistemati i gruppi ottici. Il quadro è completato dal terminale di scarico cromato.

City Brake Control di serie. Lunga 370 cm, la Panda Cross adotta nuovi rivestimenti e inserti interni (non sono state ancora diffuse, per il momento, le foto dell'abitacolo), con volante e cambio rivestiti in pelle. La dotazione comprende climatizzatore automatico, radio Cd Mp3 con comandi al volante e sistema Blue&Me, retrovisori elettrici e City Brake Control.

Due motori, debutto in autunno. Le motorizzazioni disponibili per il modello sono due, entrambe potenziate rispetto alle altre Panda e dotate di Start&stop, il 900 cc TwinAir, che qui eroga 90 CV, e il 1.3 MultiJet II da 80 CV. La Cross non cambia solo nell'estetica rispetto alla 4x4: qui ci sono angoli d'attacco (24°) e uscita (33°) più favorevoli rispetto al normale modello a trazione integrale, oltre agli pneumatici "All Seasons" di dimensioni maggiori (185/65). Il debutto del modello è in programma per il prossimo autunno sui principali mercati europei.

Fabio Sciarra



http://www.quattroruote.it/notizie/auto-novita/fiat-panda-cross-arie-da-off-road-per-ginevra-2014

_________________________

Deus ex machina

Fiat, boom dei diesel made in Italy in America. E una fabbrica italiana lavora anche la domenica
Immagine Boom diesel italiani in Usa. E una fabbrica Fiat lavora anche la domenica



Nell’universo Fiat c’è una grande fabbrica (oltre 1.200 dipendenti) che lavora anche la domenica. E persino il giorno del santo patrono. Accade a Cento, in provincia di Ferrara, dove i reparti dello stabilimento VM Motori – la terza fabbrica italiana di motori dopo Termoli e Pratola Serra – hanno marciato a pieno vapore anche il 3 febbraio, giorno dedicato a San Biagio, protettore della cittadina ferrarese.

La spiegazione di quello che di fronte alla crisi generale ha tutte le apparenze di un miracolo è arrivata oggi addirittura dagli Stati Uniti. In mattinata un informatissimo articolo apparso sul sito specializzato www.autonews.com riportava questo titolo: “Chrysler, in tre giorni, ha ricevuto 8.000 ordini del nuovo pick-up Ram 1.500 appena messo in vendita con il motore eco-diesel dell’italiana VM”. Non si trattava di una indiscrezione. L’articolo riportava le parole ufficialissime del responsabile del brand Ram, Bob Hegbloom: “Sapevamo di aver visto lungo lanciando sul mercato americano questo motore – spiegava Hegbloom – E questa è solo la prima conferma della nostra intuizione”. Secondo il dirigente della Ram la pioggia di ordini in così poco tempo è un evento eccezionale: pari a cinque volte i numeri che si verificano normalmente quando si lancia un modello nuovo.

Il Ram 1500 Ecodiesel 3.0 a sei cilindri è del resto un modello atteso dagli americani da più di un anno. L’amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, fautore del diesel fin dall’inizio della sbarco del Lingotto in America, ne ha parlato più volte nei vari saloni dell’auto. E nonostante i ritardi nella messa a punto del lanco del prodotto, il pick-up diesel è stato molto apprezzato dalla critica nelle scorse settimane tanto che la versione Ecodiesel ha portato alla premiazione per il secondo anno consecutivo del Ram 1500 come miglior pick-up americano.

Il bello è che nel carniere VM non c’è solo il Ram. La fabbrica ferrarese sforna varie versioni dello stesso motore a 6 cilindri per la Jeep Grand Cherokee che dall’anno scorso viene venduta con il diesel anche in America e anche per le sportivissime Maserati Quattroporte e Ghibli fabbricate in Italia, in quel di Grugliasco, per i mercati europei.

Il paradosso vuole, adottando tutti gli scongiuri del caso, che VM lavori per modelli di grande successo. E così, per quel che si capisce, la bella fabbrica emiliana sta vivendo una specie di fase magica: non riesce a star dietro agli ordini e, nonostante investimenti consistenti in nuovi macchinari, l’innesto di ingegneri e personale proveniente da altre fabbriche Fiat e oltre 100 assunzioni (e altre in arrivo) deve fare un notevole ricorso agli straordinari per la gioia dei dipendenti che percepiscono buste paga meno anemiche del solito. Per ora VM ha confermato ai sindacati l’obiettivo di far crescere la produzione dai 90 mila motori costruiti nel 2012 ai 110 mila di quest’anno. La crescita prevista sarebbe del 22% ma siamo solo a metà febbraio.

Il Boss ha scritto:

Penso definiscano Premium, quei marchi che sfornano una sfilza di auto di ogni tipo e genere, dalle berlinette, alle berline di lusso, dalle citycar, ai grossi 4x4. Addirittura quei marchi che si distinguono in una specifica categoria (Ferrari, Lambo, Lotus ecc).
Nell'ottica della grande produzione di qualsiasi genere automobilistico, Fiat nnon può figurare come Premium, perché mancano dei modelli in completamento della gamma. E questo lo dico con fortissimo dispiacere.

Il Boss ha scritto:

Penso definiscano Premium, quei marchi che sfornano una sfilza di auto di ogni tipo e genere, dalle berlinette, alle berline di lusso, dalle citycar, ai grossi 4x4. Addirittura quei marchi che si distinguono in una specifica categoria (Ferrari, Lambo, Lotus ecc).
Nell'ottica della grande produzione di qualsiasi genere automobilistico, Fiat nnon può figurare come Premium, perché mancano dei modelli in completamento della gamma. E questo lo dico con fortissimo dispiacere.

Si chiama Renegade la nuova piccola Jeep made in Italy
Stesso DNA delle sorelle maggiori, con grandi doti in off road





GINEVRA - Nasce in Italia a Melfi, ma il suo DNA è anche americano, non solo per il brand (Jeep) e per il nome (Renegade, una denominazione che fa parte della storia della Casa dei più celebri 4x4) ma soprattutto per le tecnologie di controllo della trazione, mutuate dalla nuova Jeep Cherokee.

E' la nuova piccola Jeep che farà la sua prima passerella in pubblico domani al salone dell'auto di Ginevra ma le cui foto sono state già diffuse oggi. La prima Jeep di segmento B offrirà due avanzati sistemi di trazione che garantiscono prestazioni off-road di riferimento nella categoria. Entrambi i sistemi sono in grado di trasferire il 100% della coppia su una singola ruota, garantendo la massima aderenza. Renegade è anche il primo suv di questa categoria ad essere dotato del dispositivo di disconnessione dell'asse posteriore e dell'unità di trasmissione della potenza (PTU).

Ciò consente di ridurre ulteriormente i consumi dei modelli 4x4. Il sistema entra in funzione quando si rende necessaria la modalità a quattro ruote motrici. I sistemi Jeep Active Drive e Active Drive Low sono abbinati al sistema di gestione della trazione Jeep Selec-Terrain che dispone di quattro modalità (auto, snow, sand e mud, che diventano cinque con l'aggiunta della modalità Rock specifica del modello Trailhawk) per garantire prestazioni off-road di riferimento su qualsiasi superficie e in qualsiasi condizione meteorologica. In linea con la tradizione Jeep, la nuova Renegade si candida ad essere il piccolo suv più capace, efficiente nei consumi e tecnologicamente avanzato di sempre. Può essere dotata di 16 diverse combinazioni di motori e propulsori - il maggior numero mai equipaggiato su un veicolo Jeep - per soddisfare le richieste specifiche dei clienti in tutto il mondo. Sono disponibili sul nuovo modello quattro motori a benzina MultiAir, due motori diesel MultiJet II e un efficiente motore E.torQ compatibile con il sistema flex-fuel.

Renegade debutta anche in versione Trailhawk 4x4, destinata a quei clienti che pretendono performance in fuoristrada di livello superiore. In questo caso il veicolo è dotato di trazione integrale Jeep Active Drive Low di serie (con rapporto finale di riduzione di 20:1), sistema Selec-Terrain con l'esclusiva modalità Rock, assetto con 20 mm in più di altezza da terra, piastre di protezione e ganci di traino anteriori e posteriori di colore rosso. Nella Trailhawk 4x4 gli esclusivi paraurti che permettono di ottenere un angolo di attacco di 30,5 gradi, un angolo di dosso di 25,7 gradi e un angolo di uscita di 34,3 gradi, con un capacità di guado pari a 480 mm. La capacità di traino fino a 1.500 kg sui modelli equipaggiati con motore diesel MultiJet II e fino a 907 kg su quelli con motore Tigershark da 2,4 litri. (ANSA)

spider ha scritto:

Si, 500 X e Renegade utilizzano la terza generazonedel cosiddet pianale FGA Small che è stato progettato nel 2005 per equipaggiare Grande Punto e da allora, con opportune modifiche, anche importanti, è stato utilizzato per Opel Corsa, OPel Adam, Fiorino/Qubo, Doblò, 500L, Mito e tante altre derivate.
L'estetica di Jeep Renegade in effetti non convince nemmeno me, però 500X sarà decisamente differente. Probabilmente hanno voluto caratterizzare le due vetture dando loro un carattere profondamente differente, non come fu fatto per Fiat 16 e Suxuki SX4.

_________________________

Deus ex machina

Fiat
Dalla Mazda MX-5 la futura 124 Spider



Dal noto accordo con la Mazda per la produzione congiunta di una roadster a due posti a trazione posteriore, il Gruppo FCA potrebbe far rinascere l'indimenticata Fiat 124 Spider. A riportare l'indiscrezione, che arriva direttamente dal Salone di Ginevra, è il Corriere della Sera, secondo il quale "esiste un dossier, specifico, che delibera la vettura proposta dal Centro Stile del Lingotto". Insomma, pur con tutti i condizionali del caso, le informazioni diffuse dal quotidiano di via Solferino sembrano più che plausibili. E tutt'altro che prive di logica.

Alfa no. In effetti, facendo riferimento a quanto dichiarato da Sergio Marchionne all'apertura della kermesse svizzera (e alle anticipazioni di Automotive News), la spider attualmente in sviluppo assieme alla Mazda non avrebbe ancora un brand d'assegnazione: "Nessuno ha detto che era per forza Alfa Romeo: può darsi di si o di no, lo diremo quando siamo pronti" ha detto a Ginevra il numero uno del Gruppo italoamericano.

Il sogno Abarth. La vettura attesa per il 2015, insomma, potrebbe originare da un'operazione per molti versi simile a quella condotta (con successo) con la 500: una Fiat 124 Spider da un lato, capace di rievocare le suggestioni del modello originale prodotto dal 1966 al 1985 e venduto anche Oltreoceano, e la corrispondente versione Abarth dall'altro, una delle più iconiche regine dei rally degli anni Settanta, che andrebbe ad allargare l'offerta del marchio dello Scorpione. Nulla è confermato, ovviamente, ma è già abbastanza per far sognare da subito schiere di appassionati... C.D.G.