L'ASI si è aggiudicata all'asta le auto del museo Bertone.

http://www.automobilismodepoca.it

Mi sembra un'ottima notizia, almeno è un patrimonio che non viene dilapidato come è capitato in altre occasioni.

Una notizia meravigliosa!! Per due motivi: il primo che il museo è stato salvato dalle grinfie dei solisti sciaccalli, il secondo un bello SBERLONE in faccia ai detrattori dell'ASI che viene sempre additata come la grande banca svizzera che trabocca soldi! Sono contento che i miei soldi siano serviti per questo e l'anno prossimo pagherò l'ASI ancora più contento

Sono molto contento, ora bisognerà trovare un luogo dove conservarle e poterle far vedere al pubblico.

Io credo che il posto si troverà . In fondo l'ASI non è ente in ristrettezze economiche ed allestendo un bel museo potrebbe anche pensare ad una struttura che si autofinanzia .....magari biglietto gratis per i soci!!!

Avete mai visto villa Rey sede dell'ASI a Torino ? Dal vero intendo!
Sarebbe bello avere un ex stabilimento dove esporre le auto, trasferire la sede ASI dove fare anche le assemblee al posto del solito Hotel.

Una gran bella notizia.
Dopo anni in cui l'ASI è stato chiacchierato per comportamenti e posizioni discutibili stavolta ha fatto quello che doveva fare, da appassionato dico grazie.

Ottima notizia, smentisce anche l'accusa che viene fatta spesso all'ASI di essere un ente che fa solo cassa.

Ipermonkey ha scritto:

Ottima notizia, smentisce anche l'accusa che viene fatta spesso all'ASI di essere un ente che fa solo cassa.

Pochi lo sanno (quasi nessuno direi), ma l'ASI pubblica a sue spese libri di nicchia sul tema automobile, molto interessanti sul piano storico. Nessun editore li pubblicherebbe in quanto i numeri di vendita non giustificano le spese, ma io sono contentissimo di avere acquistato e letto il libro "il ritorno della F.A.T.A." di Nino Balestra, edito, appunto, dall'ASI.

P.S: La F.A.T.A, non è la maga gentile delle favole, ma la "Fabbrica Anonima Torinese Automobili".

Sono molto contento anch'io per l'acquisizione da parte di A.S.I. della Collezione Bertone.
Opera 18 ha ragione , A.S.I. ha costituito ASI Service che pubblica e commercializza, a prezzi economici libri veramente molto interessanti. Bellissime biografie di piloti che vengono definiti "minori" così come monografie riguardanti appunto fatti di motorismo che altrimenti anrebbero dimenticati.

Ringraziando sempre Opera per la precisazione su FATA per noi cerebrolesi penso anch'io che le iniziative di ASI siano sempre lodevoli! Sono sempre più contento dei soldi che spendo come socio anche se dubito che chi ha sempre gettato fango sull'ASI sia in grado di capire a cosa servono i soldi che versiamo.....ma sinceramente, come si diceva nel ventennio: me ne frego!

Opera18 ha scritto:

Ipermonkey ha scritto:

Ottima notizia, smentisce anche l'accusa che viene fatta spesso all'ASI di essere un ente che fa solo cassa.

Pochi lo sanno (quasi nessuno direi), ma l'ASI pubblica a sue spese libri di nicchia sul tema automobile, molto interessanti sul piano storico. Nessun editore li pubblicherebbe in quanto i numeri di vendita non giustificano le spese, ma io sono contentissimo di avere acquistato e letto il libro "il ritorno della F.A.T.A." di Nino Balestra, edito, appunto, dall'ASI.

P.S: La F.A.T.A, non è la maga gentile delle favole, ma la "Fabbrica Anonima Torinese Automobili".

Sono cose che noi appassionati sappiamo ma che chi getta fango sull'ASI ignora.
Personalmente sono soddisfatto di come vengano gestiti i soldi, si cerca di creare una cultura dell'automobile e di tutto quello che le è legato.

ASI è sempre stato difensore della cultura dell'automobile checchè se ne dica (Opera18 posso scrivere "checchè"??) . Tutto quello di cui godiamo oggi lo dobbiamo all'ASI ....anche se c'è gente che si è spesa l'esistenza per negarlo

karme70 ha scritto:

ASI è sempre stato difensore della cultura dell'automobile checchè se ne dica (Opera18 posso scrivere "checchè"??) . Tutto quello di cui godiamo oggi lo dobbiamo all'ASI ....anche se c'è gente che si è spesa l'esistenza per negarlo

Certo che lo puoi scrivere, purché tu giri l'accento dall'altra parte: "checché".