Aneddoti

Ma le 131 erano prodotte tutte nello stesso stabilimento?? Perchè se erano costruite in posti diversi può darsi che anche per motivi logistici avassero fornitori diversi...

questa è un'altra spinosa questione!! Di fatto non sappiamo dove le producessero ....a parte che tempo fa un nostro utente ha confermato che una parte venivano assemblate al sud....non mi ricordo se a Cassino o a Termoli

Dalla Serbia portavamo gli impianti elettrici della 131 a Mirafiori era il 1980. Se da li poi li distribuivano in altri stabilimenti non lo so. Ricordo la prima volta in quel stabilimento. Chiedo ad un operaio appoggiato ad una pilastro d'acciaio : scusi in quale porta si consegnano questi impianti ? Risposta : non è mio compito spiegarglielo. Ricordo bene perchè avevo un Fiat 690N4 con un cambio di giro e non restava dentro la retromarcia, dovevo tenere la mano sulla leva del cambio per poter fare manovre. Era un tormento lavorare, ma alla fine restavano bei soldi.

Mauri ma tu coa portavi? gli impianti completi?? cablaggi e utilizzatori?

Portavamo l'impianto elettrico completo inguainato, senza utilizzatori, solo con gli attacchi finali, ogni impianto era in un sacchetto di nylon e a sua volta in contenitori di legno ripiegabili e riutilizzabili.

hai capito! perciò già allora gli impianti erano made in serbia

Si, e molto altro ancora. Tutti gli assali dell' OM40 (precursore del Dayli) venivano stampati a Favria Canavese, lavorati a Kragujevac e portati all'OM di Brescia per il montaggio. I radiatori della 128 (101 in Serbia) partivano dall'Italia, come i cric, i cuscinetti, le teste grezze che finivano a Belgrado per l'assemblaggio dei motori. Sempre dal canavese partivano tutti gli ingranaggi grezzi del cambio. Ma il più grosso traffico erano le lamiere dalla Teksid di Torino alla Zastava. Un mio autista che abita proprio vicino alla Zastava, mi racconta che hanno fatto uno stabilimento nuovo e molto, molto grande. Ovviamente i trasporti li faranno con camion serbi.

ma tu vuoi dire che mandavano i componenti , facevano montare i motori e poi li riportavano finiti in Italia??? Certo, considerando che buona parte degli operai nostrani lavoravano come il tizio che ti accolto sul portone ("io non sono pagato per darle queste spiegazioni") poi capisci perchè il lavoro lo facevano fare in serbia! In Serbia un operaio lo stato lo paga 200 euro al mese.....il privato gli da il doppio, 400 euro!!Però per il privato lavora come un mandingo

No, a Novi Beograd arrivavano le teste grezze e poi montavano i motori solo per la produzione locale, non mi è mai capitato di portare motori dalla Serbia. Nella Voivodina, tra Belgrado e l'Ungheria, c'era una grossa fonderia (IDA) che faceva i blocchi motore per varie industrie automobilistiche, forse anche per la Zastava. succedeva poi che a Torino una volta a settimana partiva un camion di collettame, dove c'era di tutto. Una paletta di connettori elettrici bastava per sei mesi.

Insomma,il nostro caro Rama ha girato il mondo
Ma quando è che si sblocca la sezione veicoli commerciali,cosi Rama(quando ha tempo)ci illustra meglio i veicoli che hanno mosso l'italia

e non solo....abbiamo un altro candidato ad illustrarci i veicoli commericali...un amico di maurizio ..ma è alle prime armi col pc

Purtroppo il tempo è quello che è. Non tanto per il lavoro vero e proprio ma per inutili e costosi "accessori" . Ho 54 anni e già pensavo al futuro, tenermi solo il noleggio, che non richiede molto impegno e dedicarmi al mondo delle auto con più impegno, ma ora Monti dice che devo lavorare fino a 67 anni e 10 mesi. Ciò mi ha costretto a rivedere i miei progetti. Prima o dopo lo faremo.

Sono OT ma l'amministratore mi perdonerà. Alla Zastava i primi anni, non si poteva accedere, c'era un autista del luogo che scaricava e ricaricava e ti riconsegnava il camion, questo me lo dice mio padre. Quelle rare volte che ci sono andato era stato tolto il divieto di ingresso agli estranei. Il divieto era dovuto al fatto che venivano prodotte delle armi, mitragliatrici. Un angolo del capannone era rotto, le macchine della catena passavano proprio li vicino e se per sfortuna la tua veniva assemblata in un giorno di pioggia eri sfortunato, molto sfortunato.

Ricordo anche che portavamo gli impianti elettrici anche a Desio - Autobianchi, non ricordo per quale modello, era tra il 1980/82. Mentre i cerchi in lega della 112 Abarth venivano esportati per le versioni più lussuose della 101 (128) e della Yugo

alcune voci dicono che anche le 131 venissero assemblate a Desio

Potrebbe anche essere, la provenienza era la stessa, bisogna tener conto che i camion che facevano la spola erano decine alla settimana. Ad esempio, a Desio, ci sono stato solo una volta, il pensiero mio e dell'autista era quello di far presto per ricaricare e tornare a casa, prestavamo poca o nessuna attenzione al contenuto delle casse. C'era un triestino che per prelevare "campioni" dal carico aveva una zip sul telo, così da accedervi anche se il camion era piombato con vincolo doganale o TIR. Con il senno di poi, ora avrei un magazzino ricambi pressochè infinito.

cioè vuoi dire che sottraeva materiale al carico? ma a destinazione non se ne accorgeva nessuno??

Figurati, non hai idea di cosa era la Zastava. Una volta hanno rovesciato un bancale di teste in alluminio. Le hanno lasciate a terra e riempito i buchi del piazzale, quattro palate di terra/fango sopra e via

Mauri per non andare in OT apro un altro post su questi aneddoti ....tu ne hai degli altri ???? Qualcuno ce l'ho anch'io

Si storie strane e aneddoti credo che non manchino.

Karme, ma è stato cancellato anche l' argomento dei Motorini alzavetro? Anche quello era interessante!!

No no, ho solo separato le ultime battute in un nuovo argomento perchè ormai eravamo in OT...se vai su elettrauto motorini alzavetro c'è ancora