General Motors
Nuovi piani per Opel in Europa
La General Motors ha diffuso un importante aggiornamento sull'assetto della produzione europea del marchio Opel, e grazie ai nuovi accordi stretti con le rappresentanze sindacali, rimanderà eventuali licenziamenti al 2016. La prevista contrazione della domanda europea in corso quest'anno, porterà a una riduzione del 20% delle vendite rispetto ai cinque anni precedenti, un dato che richiede interventi urgenti e di più ampio respiro.
I piano per le fabbriche. Le novità riguardano sia il sito di Bochum, che proseguirà l'assemblaggio della Zafira e per il quale sarà evitata la chiusura almeno fino al 2015, sia le fabbriche di Rüsselsheim, Eisenach e Kaiserslauter, dove saranno confermati i tre turni per impiegare tutta la fornza lavoro disponibile. La GM ha confermato che una delle opzioni possibili riguarda l'assemblaggio di veicoli non appartenenti al brand Opel negli stabilimenti europei, ipotesi che permetterebbe anche di ridurre le importazioni di vetture e componenti. Il riferimento potrebbe riguardare i modelli della Chevrolet e la relativa componentistica, ma anche e soprattutto il recente accordo con il Gruppo Psa, che potrebbe aprire una serie d'interessanti alternative, producendo veicoli da esportare poi sui mercati emergenti, come Russia e Cina.
Gli investimenti. Il prossimo 28 giugno, inoltre, la dirigenza Opel voterà un piano d'investimenti per i prossimi quattro anni, che porteranno all'introduzione di ventiquattro nuovi modelli e tredici propulsori di nuova generazione, con tre inedite famiglie e nuovi varianti ecologiche, sulla scia della tecnologia proposta sulla nuova Ampera. Saranno esplorati nuovi segmenti di mercato e già si parla di un'inedita cabrio Premium, della quale, per il momento, non si conoscono dettagli.
Una prospettiva per il futuro. Berthold Huber, presidente di IG Metall, ha dichiarato: "L'accordo raggiunto rappresenta un impegno verso lo sviluppo di Opel e un'opportunità per i suoi siti produttivi. Le parti hanno dimostrato di essere estremamente responsabili nei confronti dei dipendenti. L'accordo è solo l'inizio. Opel ha preso tempo per sviluppare il marchio sulla base del know-how dei propri lavoratori e per identificare un piano sostenibile per il futuro di tutti i suoi siti. Ci aspettiamo che queste non siano solo parole, ma che GM e il consiglio di amministrazione di Opel sostengano i piani con gli investimenti necessari. Chiediamo una prospettiva per i dipendenti di ogni struttura. Si tratta di una questione generale, ossia del futuro di Opel."
Tradizione tedesca. Opel, che ha 20.800 dipendenti in Germania e oltre 40.000 in Europa, resterà comunque legata alla propria tradizione: circa la metà degli investimenti da oggi al 2016, infatti, saranno rivolti alle attività tedesche.
http://www.quattroruote.it/notizie/industria/general-motors-nuovi-piani-per-opel-in-europa
Non riguarda le auto però...
Nokia annuncia 10.000 tagli
e vende Vertu agli svedesi
Entro il 2013 la casa finlandese chiuderà 5 impianti
In Borsa il titolo crolla e perde fino al 10%
La crisi della compagnia elettronica Nokia non conosce fine. La casa finlandese entro il 2013 ha infatti intenzione di tagliare altri 10mila posti di lavoro (4mila, come annunciato, entro quest'anno), e di chiudere alcuni siti di produzione in uno sforzo di contenimento dei costi che prevede di risparmiare per tre miliardi di euro. L'annuncio ai dipendenti è stato dato tramite un video-link.
GERMANIA E CANADA - A febbraio era stato annunciato il ridimensionamento dei tre impianti di Komarom, in Ungheria, di Reynosa, in Messico, e di Salo in Finlandia legato alla scelta di spostare la produzione in Asia e lasciare in Europa la customizzazione. Giovedì è stata invece annunciata la chiusura dello stabilimento di Salo (le cui attività saranno concentrate a Komarom). A Salo e a Tampere, sempre in Finlandia, restano comunque alcune attività come la creazione di prodotto della linea Lumia. Inoltre, sempre giovedì, è stato dato l'annuncio di della chiusura dei centri di Ulm, in Germania e di Burnaby in Canada. La nota conferma inoltre la vendita della divisione di telefonini extra-lusso Vertu al private equity svedese Eqt Vi Partners. Non sono stati indicati i termini finanziari dell'operazione, che dovrebbe chiudersi entro la fine del 2012. Secondo l'accordo, Nokia manterrà una quota del 10% in Vertu.
LA RISTRUTTURAZIONE - Il canadese Stephen Elop, dal 2010 presidente e amministratore delegato di Nokia, punta a una ristrutturazione completa dell'azienda per fronteggiare meglio la concorrenza agguerrita di Samsung e Apple. I finlandesi da 1997 al 2011 sono stati i primi produttori di telefonini al mondo, ma negli ultimi mesi si è registrato il sorpasso da parte di Samsung. Al listino della borsa di Helsinki Nokia nella giornata di giovedì ha registrato una fortissima pressione, arrivando a quota -10% per poi recuperare qualcosa ed assestarsi intorno all'8,5%.
http://www.corriere.it/economia/12_giugno_14/nokia-annuncia-10000-licenziamenti-vende-virtu-crisi_28be58e6-b5ff-11e1-a717-30326103327c.shtml