Guardando i filmati consigliati da Michele131cl su Oler Togni la mia attenzione è stata attratta da quelle povere vetture distrutte in numeri inverosimili.....il mio pensiero è andato al momento in cui quelle auto da nuove sono entrate in qualche famiglia facendone la felicità! Possibile che poi abbiano fatto una così misera fine anche se molto teatrale? Così mi è tornata in mente anche la 124 di Rama, abbandonata in un cascinale in stato di completo abbandono....è sfuggita agli spettacoli di Oler Togni ma l'attendeva un destino alquanto beffardo: lasciata ferma a marcire. Però è arrivata una persona che con amorevole cura si è presa cura di lei è forse ha saputo guardarla con gli stessi occhi del primo proprietario il giorno in cui l'ha presentata a casa alla sua famigliola. Son cose che fanno riflettere
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- Messaggio n°1
La fortuna delle auto
Promemoria primo messaggio :
Guardando i filmati consigliati da Michele131cl su Oler Togni la mia attenzione è stata attratta da quelle povere vetture distrutte in numeri inverosimili.....il mio pensiero è andato al momento in cui quelle auto da nuove sono entrate in qualche famiglia facendone la felicità! Possibile che poi abbiano fatto una così misera fine anche se molto teatrale? Così mi è tornata in mente anche la 124 di Rama, abbandonata in un cascinale in stato di completo abbandono....è sfuggita agli spettacoli di Oler Togni ma l'attendeva un destino alquanto beffardo: lasciata ferma a marcire. Però è arrivata una persona che con amorevole cura si è presa cura di lei è forse ha saputo guardarla con gli stessi occhi del primo proprietario il giorno in cui l'ha presentata a casa alla sua famigliola. Son cose che fanno riflettere
Guardando i filmati consigliati da Michele131cl su Oler Togni la mia attenzione è stata attratta da quelle povere vetture distrutte in numeri inverosimili.....il mio pensiero è andato al momento in cui quelle auto da nuove sono entrate in qualche famiglia facendone la felicità! Possibile che poi abbiano fatto una così misera fine anche se molto teatrale? Così mi è tornata in mente anche la 124 di Rama, abbandonata in un cascinale in stato di completo abbandono....è sfuggita agli spettacoli di Oler Togni ma l'attendeva un destino alquanto beffardo: lasciata ferma a marcire. Però è arrivata una persona che con amorevole cura si è presa cura di lei è forse ha saputo guardarla con gli stessi occhi del primo proprietario il giorno in cui l'ha presentata a casa alla sua famigliola. Son cose che fanno riflettere
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- Messaggio n°51
Re: La fortuna delle auto
sì intendevo i più elettronici.....se mi dici che quei due sono esenti da elettronica potrebbero ancora andare...anche se mi da l'idea che siano molto più delicati della serie precedente
bluspazioprofondo- 900cc: Trattatemi bene, sono nuovo!
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- Messaggio n°52
Re: La fortuna delle auto
Ne so qualcosa avendo il papà che ha fatto l'autista per molti anni...
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- Messaggio n°53
Re: La fortuna delle auto
Spesso alcune auto che a noi piacerebbero molto sono finite nelle mani di qualcuno che le considera dei semplici "mezzi di trasporto"....che magari ha comprato quel modello solo perchè ha avuto un forte sconto in concessionaria, una buona valutazione e ha avuto la fortuna di incappare in un'auto affidabile. COmplice magari il desiderio di spendere il meno possibile in auto o semplicemente la pigrizia e la paura di dover imparare ad usare un nuovo modello il fortunato la porterà avanti per decine di anni .....in questo caso potrebbe capitare che come è entrata per caso in que lnucleo familiare ne potrebbe uscire in modo molto disastroso...magari demolita per raggiunti limiti di età o per comprare un'auto più piccola e pratica
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- Messaggio n°54
Re: La fortuna delle auto
Epoca, la Fiat 1500 L del 1964
Un appassionato romano l’ha scovata per caso in una concessionaria del lodigiano salvandola per un soffio dalla demolizione...
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La Fiat “1500 L” fu dapprima prodotta da Fiat come evoluzione della 1500 “normale”, destinata esclusivamente ai tassisti. Un’inedita accoppiata riuniva il suo motore a quattro cilindri con la carrozzeria e la meccanica della Fiat 1800, che di cilindri ne aveva sei. Si dava così la possibilità, a chi lavorava tutto il giorno in auto, di godere di una carrozzeria più spaziosa (6 posti) e prestigiosa, contenendo al contempo i costi di acquisto e di gestione. In seguito fu immessa sul mercato anche la versione “civile” con il motore da 72 CV (la versione taxi montava un propulsore depotenziato a 60 CV per ridurre ulteriormente i consumi), poi portati a 75. In entrambi i casi le vetture erano tuttavia a malapena distinguibili dalla Fiat 1800: le differenze si riducevano all’assenza delle corniere sui cerchi ruota, dei profili verticali cromati lungo i finestrini, e alla strumentazione leggermente semplificata. Con la stessa configurazione carrozzeria 1800/motore 1500, la vettura fu fabbricata in Spagna come Seat 1500.
Nel corso del suo passato lavorativo come manager nel mondo dell’auto, Alessandro Cacciotti sicuramente deve averne viste tante... di situazioni e di... automobili. Nonostante questo, egli è riuscito a conservare una grande sensibilità nei loro confronti; non solo non gli sono mai venute a noia ma, al contrario, ha sviluppato verso le auto una passione che gli ha permesso negli anni di mettere insieme una bella e variegata collezione che oggi, sopraggiunta l’età della pensione, mantiene amorevolmente in perfetto stato.
INTERVENTI MINIMI
Come spesso accade, le vetture acquisite hanno le provenienze più diverse; ce n’è una però che, più di tutte, testimonia la solidarietà e l’amore incondizionato del collezionista Cacciotti verso le “storiche”, ed è proprio la “L” di queste pagine. Nel 1993, durante una visita “ufficiale” ad una concessionaria nei pressi di Lodi, Alessandro scorge la sagoma della 1500 sul retro dell’edificio. La vettura, appena rientrata, è stata ritirata in permuta per l’acquisto di una berlina nuova, con una valutazione simbolica di cinquecentomila lire. Nel ‘93 le Fiat 1500 sono ormai sparite dalle nostre strade da molto tempo e, dato il valore di mercato ai minimi storici, la concessionaria ha già destinato l’auto alla rottamazione. La vettura, immatricolata nel 1964, si presenta in ottime condizioni generali, è completa, marciante, non ha ammaccature o danni particolari; segna appena 68.000 km, e in più è anche una rara versione “L”. Cacciotti, che quel fatidico giorno a tutto pensava tranne che a portare a casa una nuova “storica”, non può non impedire che venga consumato un tale “crimine” . Chiede quindi al titolare dell’autosalone di poter ritirare la vettura, e prende accordi per farla trasportare a Roma.
SPAZIOSA
Così, dopo alcuni interventi minimi di manutenzione ordinaria e una bella lucidata, la 1500 è nuovamente su strada. Il nuovo proprietario da subito ne apprezza l’abitacolo spazioso e confortevole, caratterizzato dal divano anteriore a tre posti con le due metà dello schienale regolabili, e la souplesse di marcia, che con la sua dolcezza fa perdonare prestazioni non particolarmente brillanti. Freni «Guidandola -ci spiega Cacciotti- ricordo con affetto alcune vetture possedute da mio padre: la Fiat 1400, con cui mi sono patentato e con la quale ho preso confidenza col cambio al volante, e la Fiat 1800, le cui fattezze generali, elegantissime e signorili, sono pressoché identiche.» La 1500 oggi viene utilizzata molto raramente, per esporla il meno possibile alle insidie del traffico romano, troppo aggressivo e sregolato per questa signora d’altri tempi.
Dal suo arrivo nella capitale ha percorso poche centinaia di chilometri tra cui, nel 2006, quelli necessari per portare all’altare Annarita, la nipote di Sandro che, al momento della scelta dell’auto per la cerimonia, non ha avuto dubbi: voleva la 1500! Oggi, a causa delle scarse percorrenze, la vettura inizia a richiedere qualche piccola ulteriore attenzione: la frizione slitta leggermente e i freni tendono a bloccare un po’... Peccati veniali, se si pensa che dal momento dell’acquisto, vent’anni or sono, non sono stati ancora cambiati. Segno che l’elegante berlina, di finire sotto la pressa, non ne aveva proprio alcuna intenzione.
Persino il panno dei sedili e i pannelli porta sono quelli d’origine, mentre è stato rifatto il rivestimento superiore della plancia, che ora appare un po’ troppo imbottito, e sono state sostituite le gomme, che Cacciotti ha trovato con fascia bianca (non riportata, come ci tiene a sottolineare) presso uno specialista di Cuneo. In giro per la città la 1500 attira molti sguardi: dai semplici curiosi ai nostalgici che la ricordano come la macchina del babbo o del nonno. Emozioni e ricordi che riaffiorano e che ogni volta ripagano con gli interessi il buon Sandro e il suo salvataggio in extremis.
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- Messaggio n°55
Re: La fortuna delle auto
Mercoledì mi sono fatto un giro in demolizione e ho trovato una stupenda Lancia Lybra azzurro metallizzato chiaro...vettura in condizioni eccellenti....chilometraggio sicuramente scarso...era del 99. Ho cominciato a pensare perchè quel 99 mi faceva tornare in mente qualcosa.......nel 99 ho comprato la mia supermirafiori!!!! Proprio da un demolitore....e aveva già 18 anni. Ne sono passati altri 16 che per la Lybra sono stati fatali......La mia 131 è arrivata a 34......
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- Messaggio n°56
Re: La fortuna delle auto
Già, vedo anch'io molte auto perfette dal demolitore che senza dubbio potrebbero circolare . Ma il PIL deve crescere.
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- Messaggio n°57
Re: La fortuna delle auto
rama ha scritto:Già, vedo anch'io molte auto perfette dal demolitore che senza dubbio potrebbero circolare . Ma il PIL deve crescere.
Non si può sapere, guardandola, cos'ha che non va quell'auto e perché è stata demolita. Quando cumula tanti piccoli difetti e per rimettere le cose a posto devi spendere qualche migliaio di euro e la macchina ha magari dieci o dodici anni o più, (commercialmente il suo valore è zero), la gente cambia macchina. Anche se, guardandola, pare ancora in ottime condizioni.
Inoltre oggi non si ripara più, si cambia. Immagina che a seguito di un urto anche banale tu debba cambiare il paraurti, compresi i sensori parcheggio, il fanalino, il fendinebbia, l'air-bag, la vaschetta del lavavetri e un altro paio di accessori che sono subito lì dietro al paraurti, quanto spendi? Lo stesso vale per qualsiasi elettrodomestico.
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- Messaggio n°58
Re: La fortuna delle auto
Il ragionamento di Opera18 non fa una grinza, purtroppo, è anche vero però che l' esorbitante peso fiscale del passaggio di proprietà ne scoraggia l' acquisto da parte di qualche appassionato del modello che potrebbe anche mettersela a posto, rendendole di fatto invendibili.
Io scovato una Alfa Romeo 164 V6 Turbo praticamente in regalo però essendo del 94-95 e non iscritta ASI il passaggio costa circa 850-900 euro. Solo per portarla a casa, poi c'è il bollo, non so se mi bastano 500 euro all' anno e poi devo ancche sistemarla per bene.
È ovvio che la passione da sola nn basta.....
Io scovato una Alfa Romeo 164 V6 Turbo praticamente in regalo però essendo del 94-95 e non iscritta ASI il passaggio costa circa 850-900 euro. Solo per portarla a casa, poi c'è il bollo, non so se mi bastano 500 euro all' anno e poi devo ancche sistemarla per bene.
È ovvio che la passione da sola nn basta.....
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- Messaggio n°59
Re: La fortuna delle auto
Bisogna distinguere il valore commerciale dal valore reale. Se commercialmente parlando vale 500 € e ne spendi 1500 per la riparazione, hai fatto un buco nell'acqua e sono soldi che non recuperi se la vendi. Ma se con quei 1500 € ritorna a funzionare per ancora molti anni hai risparmiato 15000 € per l'auto nuova.
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- Messaggio n°60
Re: La fortuna delle auto
È un punto di vista valido anche questo, io però l' auto «storica» la prendo per passione e per il gusto di guidare un mezzo che mi riporta alla mia gioventù.
Per lavoro e per la vita preferisco una moderna per mille e una ragione....
Questo non toglie che per tutte le auto che nn hanno superato i 30 anni il peso fiscale sia esagerato, da qualunque parte si guardi la questione.
Per lavoro e per la vita preferisco una moderna per mille e una ragione....
Questo non toglie che per tutte le auto che nn hanno superato i 30 anni il peso fiscale sia esagerato, da qualunque parte si guardi la questione.
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- Messaggio n°61
Re: La fortuna delle auto
In effetti , come già abbiamo detto, è molto probabile che in quell'auto del 99, apparentemente nuova, ci siano tante piccole cose da fare che messe tutte assieme rendano antieconomico il recupero. Infatti agli anni 70 risalgono gli studi per far sì che la vita dei pezzi di un'auto non superi i 10 anni e per evitare di fare sprechi! Se a 10 anni cominciano a "partire" alternatore, motorino d'avviamento, motorini dei vetri elettrici etc, etc ecco che pensare di recuperare un'auto così è una follia. COnsideriamo poi la miriade di accessori e parti superflue di un'auto del 90-2000 e il gioco è fatto. Le auto degli anni 80-70-60 non venivano costruite con il "timer" di autodistruzione e avevano sicuramente meno cose, apparati, strutture da considerare! Gli stessi airbag , se si volesse essere fiscali, dopo 10 anni non garantirebbero più la sicurezza ed andrebbero sostituiti....
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- Messaggio n°62
Re: La fortuna delle auto
Allora dobbiamo rassegnarci a considerare storiche solo le auto degli anni 60-70-80 tutte quelle venute dopo andranno inesorabilmente perse....
Che prospettiva triste.....
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- Messaggio n°63
Re: La fortuna delle auto
Le auto non vengono costruite con un fantomatico "timer di distruzione". Non è così! Lo dimostra il fatto che oggi le scocche e le meccaniche durano molto più di una volta. È soprattutto la plastica che con gli anni si deteriora, ma non perché sia progettata per durare poco, per il materiale in sé, che fa comodo per la produzione, ma ha una vita limitata. Gli accessori inutili fanno la differenza, perché, come tutte le cose, sono destinate a rompersi, sia che tu non le usi (ossidazione, deterioramento materiale...), sia che tu le usi. E più è complicata l'auto, più costa ripristinarla e meno conviene. Ma la colpa è nostra, perché se l'auto non ha questo e non ha quello, allora non la comperiamo. Vedi i fari a led, non si cambierà più la lampadina, si cambierà il blocco faro che costa un pacco di soldi e allora uno che fa? Cambia macchina approffittando dell'offerta sul nuovo. E sull'usato la vecchia sarà invendibile, perché per un faro che non va uno non spende 1000 euro e passa (BMW, Audi...) per metterlo nuovo.
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- Messaggio n°64
Re: La fortuna delle auto
Guarda non so quando....ma l'articolo di Gente Motori del 77 o 78 te lo trovo. In quell'articolo si parlava proprio della eccessiva durata delle componenti dell'auto in confronto alla vita media e si commentava proprio il fatto che in demolizione si trovavano troppe parti "funzionanti" a scapito della vendita di pezzi nuovi. L'articolo era stato fatto su uno studio USA sulla durata dei componenti e stranamente mostrava proprio una 131 per cui lo ricordo benissimo . Proprio sulla base di questi studi si cercava di economizzare al massimo sulla durata dei componenti in modo che la durata degli stessi non superasse quella della vita media di una vettura che era stimata in 10 anni ......Abbi fede e ve lo troverò
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- Messaggio n°65
Re: La fortuna delle auto
Non metto in dubbio quanto fu scritto quasi quarant'anni fa. Ma nel 77-78 le auto si riparavano, oggi si buttano. Inoltre a quel tempo la realtà americana era profondamente diversa dalla nostra, per tipo di auto, soprattutto, e per tipo di clientela. In quarant'anni molte cose sono cambiate, per prima cosa il modo di costruire e intendere l'auto.
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- Messaggio n°66
Re: La fortuna delle auto
In merito al titolo del post vi racconto un aneddoto.
Un forumista del 600 forum era sul bus con in mano il modellino appena acquistato in edicola della 600 .
Sul bus per caso c'era un signore che conosceva che gli chiede perché ha il modellino e lui gli racconta che gli ricorda l'infanzia, in sostanza dei bei ricordi.Al chè il signore gli propone"vorresti una 600?"
Il signore gli racconta che ha ereditato un deposito dove ce n'è una, combinano appuntamento ed è fatta la 600 ferma da circa 20 anni rivede la luce ed ora è in restauro.
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- Messaggio n°67
Re: La fortuna delle auto
bull62 ha scritto:In merito al titolo del post vi racconto un aneddoto.
Un forumista del 600 forum era sul bus con in mano il modellino appena acquistato in edicola della 600 .
Sul bus per caso c'era un signore che conosceva che gli chiede perché ha il modellino e lui gli racconta che gli ricorda l'infanzia, in sostanza dei bei ricordi.Al chè il signore gli propone"vorresti una 600?"
Il signore gli racconta che ha ereditato un deposito dove ce n'è una, combinano appuntamento ed è fatta la 600 ferma da circa 20 anni rivede la luce ed ora è in restauro.
Evviva. Un'altra salvata.
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- Messaggio n°68
Re: La fortuna delle auto
Vedi alle volte il destino come è curioso....
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- Messaggio n°69
Re: La fortuna delle auto
Oggi vi racconto questa che mi ha raccontato il meccanico ieri.
Suo padre prima di aprire la propria officina, ora nelle mani del figlio, ha lavorato per anni presso storica concessionaria FIAT di Biella.
Questa è la premessa perché qualche tempo fa un cliente del figlio gli chiede se sa di qualcuno interessato ad acquistare la sua 500 F del 67 tenuta in modo maniacale e con persino il libretto tagliandi.
Il padre del meccanico non aveva intenzione di comprare una storica ma quando sfogliando il libretto tagliandi scopre la sua firma sul primo tagliando decide d'impulso di comprare lui la 500.
Suo padre prima di aprire la propria officina, ora nelle mani del figlio, ha lavorato per anni presso storica concessionaria FIAT di Biella.
Questa è la premessa perché qualche tempo fa un cliente del figlio gli chiede se sa di qualcuno interessato ad acquistare la sua 500 F del 67 tenuta in modo maniacale e con persino il libretto tagliandi.
Il padre del meccanico non aveva intenzione di comprare una storica ma quando sfogliando il libretto tagliandi scopre la sua firma sul primo tagliando decide d'impulso di comprare lui la 500.
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- Messaggio n°70
Re: La fortuna delle auto
Un caso veramente unico! Ed un'occasione da non perdere...quando nel 2011 ho omologato la 131, notoriamente targata Padova, uno dei commissari che l'ha valutata mi ha detto che nel marzo 81 lui lavorava proprio presso la concessionaria Fiat di Padova, in via Trieste, da cui l'auto era uscita .....e probabilmente l'aveva venduta proprio lui! Peccato abbia trovato tutto della vettura ma non documenti inerenti la vendita
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- Messaggio n°71
Re: La fortuna delle auto
Pulmino Fiat 900T anni '80, a spasso con la storia per vivere il presente
Dopo il risciò, il B&B "La Cattedrale Suite" si arricchisce di nuovi servizi per una mobilità sostenibile
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Dopo il risciò, messo a disposizione di turisti e clienti tre anni or sono, il B&B "La Cattedrale Suite" ha deciso di offrire un nuovo servizio aggiuntivo, che rientra nell'ambito dell'accoglienza, per agevolare tutta una serie di situazioni e dare un valore aggiunto ai propri graditi ospiti: nella mattinata di venerdì 2 giugno, così ha presentato alla città il suo storico furgoncino Fiat 900T degli anni '80, per vivere "Gravina on the road".
Il pulmino vintage conta in tutto 8 posti a sedere e si presenta in una veste esclusiva, che non passa affatto inosservata: ad impreziosire infatti il datato mezzo sono particolari scorci di Gravina, pensati sia per la promozione della immagine della città nel territorio, sia per stimolare la curiosità di chi già ha scelto la nostra città come meta turistica della propria vacanza.
"L'obiettivo - spiega Miria Varvara, titolare del Bed & Breakfast - è quello di consentire una mobilità agevolata ai nostri ospiti durante il loro soggiorno a Gravina. Potranno infatti usufruire di questo mezzo per conoscere itinerari e luoghi lontani come il Castello Svevo, il Bosco Difesa Grande o il Santuario Madonna delle Grazie, per percorrere le stardine strette del centro storico e per raggiungere vicoli angusti e suggestivi come il pianoro Madonna della Stella".
"Oltre a favorire una mobilità sostenibile - aggiunge Marco Pace, titolare del B&B - il furgoncino è pensato al fine di ridurre l'ingombro di auto nel centro storico, vivacizzare l'esperienza del turista, velocizzare i collegamenti tra le attrattive del Territorio (vicoli, negozi, ristoranti, stazione), rendere più fruibili le aree pedonali in vista della ZTL, ridurre emissioni inquinanti acustiche e atmosferiche, integrare il turismo con l'economia del commercio, migliorare i livelli di comunicazione integrata tra arte, artigianato, ricettività, cultura, shopping e gusto".
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Re: La fortuna delle auto
Iniziativa intelligente. Complimenti a chi l'ha avuta e alla scelta del pulmino storico. Con un mezzo moderno non sarebbe stata la stessa cosa.
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Re: La fortuna delle auto
Decisamente no....è veramente una bella iniziativa riutilizzare questi mezzi. ma io scommetto che andando avanti creeranno burocrazia anche in questo senso impedendone l'uso...diranno che non sono sicuri, che mettono a rischio gli utenti etc etc
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Re: La fortuna delle auto
Iniziativa interessante, come tutte quelle tese a conservare il nostro patrimonio automobilistico storico.
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